giovedì 30 marzo 2017

WrestleMania 33: La road to WrestleMania

Se c'è una cosa che abbiamo compreso da questa Road to WrestleMania è la sostanziale e abissale differenza nella scrittura tra i prodotti televisivi che la WWE ci propone ogni settimana.

In questo articolo, che apre la stagione di WrestleMania 33 qui sul blog (proseguirà anche settimana prossima andando ad analizzare e commentare sia NXT che WrestleMania), parleò soprattutto delle differenze di scrittura che hanno accompagnato le settimane precedenti al Big Daddy Of 'Em All.

Da quando è iniziata la stagione della nuova brand extension in casa WWE abbiamo avuto due prodotti opposti.
La sostanziale differenza pare evidente da un elemento: Talking Smack. Lo show che segue la messa in onda di SmackDown Live e 205 Live sul Network non è solo uno dei prodotti più interessanti e innovativi in casa WWE da anni, ma è anche lo specchio delle modalità differenti di scrittura tra i due programmi di punta.
Avete mai provato a vedere Talking Raw? Un programma simile che è stato mandato in onda in seguito ad alcuni dei PPV dedicati solo a Raw. Se Talking Smack risulta essere fresco e costantemente pieno di spunti, sviluppi di personaggi e storyline, il prodotto offerto in seguito a Raw è sempre risultato scialbo, senza approfondire nulla.

Questo ci porta a una riflessione. A SmackDown Live la scrittura è affidata a due nomi, Ryan Ward e Stephen Guerreri, che sono anche i due fautori dell'ottimo periodo di NXT dal 2013 al 2016 che ha permesso al territorio di sviluppo di diventare non solo un prodotto che regala ottimi incontri, ma anche a livello di business un prodotto che può cambiare la geografia del mondo del wrestling.
Raw è invece ancora scritto da Ed Kosekey e Dave Kapoor, ovvero le persone che invece hanno scritto tra i prodotti più brutti dell'ultimo periodo, dal triennio terribile 2009-2011 per la precisione.

Un dettaglio che ha accompagnato il prodotto dello show blu è avere un ruolo per tutti, una caratteristica che ha permesso alla WWE dell'Era Attitude di creare i personaggi che hanno poi portato avanti la compagnia dopo Austin e The Rock, per fare un esempio HHH o Kurt Angle.
Oltre a questo le storie si evolvono, procedono seguendo una logica, oppure si sono portate avanti da luglio fino a dicembre, certo offrendo a volte dei momenti di stanca, l'inserimento di James Ellsworth nel feud tra AJ Styles e Dean Ambrose attorno al titolo WWE ne è un esempio.
Ma queste due caratteristiche a Raw non sussistono, sono parecchi i personaggi che sembrano vagare nel nulla, ricordandosi ogni tanto della loro esistenza, oppure feud e storyline che iniziano e finiscono a casaccio senza creare una reale conseguenza o giungendo da una reale evoluzione.


Purtroppo le regole del business, soprattutto dietro a un evento mastodontico come quello di WrestleMania, hanno dovuto cambiare queste modalità.
Se si pensa ad alcuni feud che rappresenteranno il roster blu sembrano giungere da un cambiamento improvviso. Un esempio su tutti è il feud tra John Cena & Nikki Bella contro The Miz & Maryse.
Sebbene si sia cercato di creare un background e una storia interessante, soprattutto a Talking Smack, dove The Miz è stato uno dei mattatori fin dalla sua prima puntata, o si è cercato di dare un senso costruendo la rivalità in parallelo a quelle in corso, come per Shane McMahon contro AJ Styles.

A Raw invece le storyline lunghe sono poche, tra l'altro non certo costruite nel migliore dei modi. Basti pensare a Kevin Owens contro Chris Jericho o a HHH contro Seth Rollins, due incontri che hanno sì una storia lunga, che è giunta da un'evoluzione dei personaggi, ma spesso piazziando elementi al suo interno che non hanno avuto altro scopo che quello di allungare il brodo per giungere alle poche settimane precedenti al PPV con una svolta narrativa troppo scontata e telefonata.

Il ruolo di Raw di porta-bandiera risulta dunque essere definitivamente dannoso. L'inserimento del WWE Universal Title nel match tra Goldberg e Brock Lesnar, un Undertaker che dopo aver preteso la vittoria del suo brand (SmackDown) si presenta a Raw senza fornire una reale spiegazione, la sovraesposizione data a Roman Reigns e Charlotte,...
Questi sono i primi esempi che mi vengono in mente pensando al percorso per WrestleMania del roster rosso.


Due dei big men che potrebbero diventare gli ideali successori di Big Show e Kane in questo ruolo, ovvero Braun Strowman e Baron Corbin, sono un ulteriore specchio delle grosse differente narrative.
Braun dopo mesi a malmenare poveri enhancement talent sotto la Rumble si sveglia e inizia ad assalire Reigns.
Corbin, invece, ha avuto una costruzione più lenta e ponderata, prima presentando bene il concetto dietro al suo personaggio, poi iniziando a ritagliarsi degli spazi, passando dal midcarding all'uppercarding in maniera naturale e infine con il feud che probabilmente coronerà questa sua ascesa con relativa vittoria del titolo Intercontinentale.
Questa è una caratteristica fondamentale, perchè sebbene entrambi siano ancora parecchio acerbi sul ring, il primo ha ricevuto parecchio critiche, mentre il secondo sta ricevendo sempre più consensi. La differenza? Il modo in cui Baron è stato scritto.

Certo, SmackDown non è l'El Dorado del mondo del wrestling, ci sono ancora delle cose da sistemare. Una situazione in cui a livello di main eventing hai pochi nomi da far girare, per mesi la rivalità principale attorno al titolo vedeva tre nomi, AJ Styles, Dean Ambrose e John Cena. Da agosto a febbraio (6 mesi, con un PPV al mese). Ma allo stesso tempo si è fatto un buon lavoro per elevare altri a questa posizione, vedi The Miz, oppure Bray Wyatt. Se il draft si svolgerà come prevedibile in estate spostare l'attenzione titolata su un altro feud, lasciando liberi i tre di dedicarsi ad altro, ha inserito un po' di aria nuova, andando a raccogliere i semi piantati nei sei mesi precedenti.
Oltre a questo due sono i grossi limiti. La categoria tag e la categoria femminile. Il tag non ha un roster utilizzabile, in quanto non esistono reali coppie, utilizzare Slater e Rhyno per prendere tempo prima della vittoria degli American Alpha non è servito. La categoria femminile ha sicuramente un roster più corto, sebbene tutte le ragazze fossero impegnate in qualcosa, la scelta di affidarsi ad Alexa Bliss e a Naomi, due wrestler molto acerbe, è sinonimo di questo.

A Raw invece tutto sembra decisamente casuale o troppo telefonato. Il turn di Sasha Banks sembra essere così ovvio da rischiare di non creare l'effetto sperato. La categoria tag è stata sacrificata ai New Day per fargli battere il record di regno più lungo ed è tornato in una scrittura pessima. Il midcarding è inesistente, appare e scompare a periodi alterni. E il main eventing non sembra portare a sbocchi narrativi efficaci.

Questi primi 8 mesi di brand extension hanno un solo vincitore. SmackDown. Un vincitore che ha dovuto cedere alle regole aziendali per WrestleMania ma so che, a differenza di Raw, il writing team saprù sfruttare ancora una volta le situazioni che si andranno a creare domenica per sviluppare ulteriormente i personaggi che hanno in mano.

Alessio Garbini
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