mercoledì 30 marzo 2016

WrestleMania 32: Il Raw prima di WrestleMania, antipasto di un'edizione medicore?

Lo scorso anno ho realizzato un'analisi approfondita di quella che fu la puntata precedente a WrestleMania 31 (la potete trovare: qui). Anche per l'edizione 32 del Grandaddy Of 'em All ho deciso di fare lo stesso e si tratta di questo articolo che state leggendo.

Ci troviamo di fronte a un piatto forte, quello di WrestleMania, che potrebbe rivelarsi un disastro per quanto concerne il risultato finale, ma con un contorno che sembrerebbe ben costruito.
Andremo quindi a vedere come la WWE abbia costruito, nell'ultima puntata disponibile, i feud e le storyline che costruiscono lo show di questa domenica.


Mi sembra doveroso partire dai feud principali, ovvero da quelle storyline che dovrebbero costituire il punto forte di questa edizione.

Il main event dovrebbe essere la resa dei conti tra HHH e Roman Reigns per il WWE Title. Lasciando da parte per il momento la questione Reigns (mi fa sorridere che la questione sia rimasta sostanzialmente invariata dallo scorso anno, in questo articolo cerco di capire un metodo con cui la WWE potesse salvarlo), concentriamoci sulle costruzione del segmento con il buon promo di HHH.

Ci si è focalizzato sul valore della cintura, su quanto sia importante e su quanto sia stato spinto a fare quello che ha fatto da Roman Reigns. Se ci pensate bene, il confronto tra i due si è spostato. Nel senso che non ci si è focalizzato sull'importanza sullo scontro, ma invece sul valore del titolo.
Questo è solo uno dei vari metodi con cui la WWE sta cercando di proteggere le sue scelte, ma a quale costo?
Se si pensa al finale dello scorso anno in cui si è svolto un confronto tra Roman e Brock Lesnar la scelta questa volta non è stata quella di dare un happy ending, in cui magari Reigns riusciva a sopraffare Hunter alzando la cintura e indicando il logo. Questa volta hanno fatto uscire mezzo roster per distogliere l'attenzione dallo sfidante, che si è preso una bordata di fischi non indifferenti, un antipasto di quello che succederà domenica? Molto probabile.

La situazione con Reigns mi ha fatto venire in mente un feud minore. Quello che vede il 5 Vs. 5 tra le divas. Nonostante si sia cercato di coprire la "fagiolata" dando il match a due wrestler di NXT, Emma e Paige, si è creato comunque il nulla siderale attorno a questo incontro e questo si è evidenziato dal salvataggio di Eva Marie. Odiata da tutto il pubblico. Manifesto di come i tempi siano nettamente cambiati.

Uno dei match più attesi, soprattutto per il livello del lottato, è il quarto incontro tra Chris Jericho e AJ Styles. I due hanno messo in piedi delle buone prove nei loro confronti passati, la trovata del tag team con relavito feud tra i due ha aggiunto un attimo di pepe, sebbene rimanga quasi un parcheggio.
Sicuro la costruzione del match sembra quella più di un semplice confronto sul quadrato che un feud vero e proprio, un po' uno schema che la WWE ha importato anche nel main roster dopo che questo modella ha funzionato a NXT. Lo scopo è stato decisamente raggiunto.





Un discorso simile lo possiamo fare per l'incontro valevole per il Divas Title. Dopo il mezzo fallimento della Divas Revolution, partita nei migliori dei modi (come potete leggerne qui) è scemata soprattutto per un particolare. Ovvero che le wrestler erano andate over grazie al fattore Ronda Rousey (di cui potete leggerne a questo link) quindi in quanto lottatrici. Togliendo la sfida sportiva, dando infiniti segmenti al microfono e inutili match a squadre tutta l'attesa per la "revolution" era calata.
Per questo match hanno pensato bene di riprendere il concetto base dietro. Focalizzandosi quindi sul lottato e non sulla storyline (semplice ma comunque efficace), in questo modo hanno permesso alle tre di ritagliarsi spazi e di mettere in mostra quello che le ha rese importanti.

Passiamo a qualche feud minore.
Inesistente, se non funzionale a Roman Reigns, la costruzione del match tra i Dudley e gli Usos. C'è poco in effetti da dire, si sono giusto incrociati  nel segmento finale.

Altri due incontri con una costruzione praticamente nulla sono stati l'Andrè The Giant Memorial Battle Royal e il match per lo US Title.
Nel primo caso si è scelta la via più facile. Focalizzandosi sui big man, quindi Big Show, Kane e Mark Henry e creando una preview di quanto accadrà domenica.
Nel secondo caso si è pensato di limitare la parte al microfono, dando tutto in mano a un confronto sportivo. Il problema grosso è Ryback. Come puoi credere che la gente sia invogliata a vedere questo incontro?

Parlando di titoli minori, anche la costruzione del match per il titolo Intercontinentale in fondo segue questo schema. Il che, visti i nomi inizialmente previsti sarebbe stata una gran cosa, purtroppo gli infortuni hanno dovuto far cambiare alcuni piani. Vedi l'inserimento di Zack Ryder che per ottenere un po' di credibilità ha dovuto sconfiggere Chris Jericho.
Partendo da questo presupposto l'hanno spinto nel modo migliore, dando un buon 20 minuti di match ai sei wrestler coinvolti.

Se tutti i feud, sia quelli fin qui analizzati che quelli di cui parleremo in seguito, hanno di fatto creato un equilibrio tra i vari contendenti una costruzione strana su questo versante è stata quella del match tra i New Day e la Legue Of Nations.
In questo segmento finale si è sottolineato come i ND siano di fatto superiore alla LON, nonostante questi siano in inferiorità numerica e nell'altra stable siano praticamente tutti ex campioni.






Passiamo adesso ai due match più attesi e importanti.
Iniziamo con l'incontro tra Brock Lesnar e Dean Ambrose. Innegabile come i due siano riusciti a creare e a gestire un feud decisamente affascinante.
L'impostazione data al personaggio di Dean è stata perfetta, soprattutto quando, lunedì, Paul Heyman fosse concentrato a elencare i grandi successi di Brock e di come fosse un'arma indistruttibile, mentre Dean faceva la spesa fregandosene di quello detto dai due.
Forse è il segmento più innovativo e interessante di quelli visto a Raw.

Il match che a livello di poteniale "rivoluzionario" della programmazione WWE è sicuramente l'Hell In A Cell tra Undertaker e Shane McMahon.
Il timore grosse è che potessero in qualche modo focalizzarsi troppo sulla questione "controllo Raw" e non sul confronto tra i due. Perchè alla fin fine devi cercare di creare attesa per il match in sè e non solo per quello attorno.
Per questo bisogna dire sia stato impeccabile il lavoro fatto. Prima si sono concentrati su Vince, poi concentrandosi sulla questione "legacy" hanno spostato l'attenzione e il confronto fisico tra i due ha fatto passare il livello della contesa.

Diciamo quindi che questa puntata sia riuscita a creare il giusto interesse e le giuste motivazioni per seguire i differenti incontri, indipendentemente dalla costruzione degli stessi.
Perciò la puntata può comunque risultare riuscita nonostante molti dei fued siano quasi campati in aria o delle inversioni dell'ultimo minuto.

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Alessio Garbini
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