lunedì 1 dicembre 2014

CM Punk rompe il silenzio, quattro punti di riflessione (aggiornamento intervista McMahon e seconda parte intervista Punk)

CM Punk, il 27 novembre, ha interrotto il silenzio autoimposto e che procedeva da quasi 10 mesi, per parlare ha scelto un luogo amico, con una persona fidata come Colt Cabana, all'interno del suo podcast "The Art Of Wrestling".

Inutile dire che quanto è emerso, da un lato mette in luce dei comportamenti ben noti da parte della WWE e da un altro lato, getta ombre su una mentalità che non pone in alcun modo l'accento sul benessere dei propri atleti, una compagnia che dice di combattere il bullismo ma che mette in atto comportamenti denigratori e dannosi per gli stessi.

Mi voglio concentrare soprattutto su alcune aree. I differenti argomenti esposti da Punk possono essere raggruppati sotto alcune sottosezioni, di questi, andrò a concentrarmi su quattro, lascio da parte invece il fantasy booking relativo alle sue idee e le sue opinioni su determinati wrestler, oltre alla discussione avuta con Vince McMahon e HHH al momento della sua sospensione.

Salute degli atleti

Il racconto delle esperienze di CM Punk ci permette di addentrarci un attimo in uno degli elementi su cui la WWE dovrebbe focalizzarsi.

Punk racconta di quando si infortunò il gomito durante un tour europeo della compagnia, l'infortunio necessitava di un'operazione. Dopo essersi operato il mercoledì, in seguito ai taping di SmackDown, il venerdì stesso ricevette una chiamata da parte di Vince McMahon per dirgli che, nonostante l'infortunio, avessero bisogno di lui.
Si presenta quindi per registrare dei promo e Michael Hayes lo informa invece che deve combattere in quanto, il Dr. Amann aveva dato il via libera, il dottore in questione è un membro dello staff della WWE. Il problema è che il medico presso cui si era fatto operare non avesse dato il via libera.

Un altro incidente riportato è in seguito ad un'operazione all'occhio, la WWE non informò a dovere i wrestler che avrebbero dovuto avere a che fare con lui e perciò, durante un segmento di assalto del Nexus, qualcuno gli mise un dito nell'occhio.

Durante il feud con Ryback si infortunò al ginocchio, dopo i tapings di SmckDown si fa operare, riceve ancora una chiamata da Vince McMahon, il quale gli dice che hanno fissato il TLC con Ryback per il primo Raw dell'anno, Punk dice che sono solo 2 settimane e McMahon replica che la sua prognosi era di 6 settimane, quindi può farcela senza problemi.
Chiede quindi una pausa dopo The Rock, ma gli viene detto che c'è il rematch, poi c'è WrestleMania, quindi deve rimandare il suo stop.

Un ulteriore evento è accaduto in concomitanza con un tour europeo, aveva una concussion, si reca in ogni caso al tour ed era così imbottito da Z-Pak da defecare nei pantaloni durante un match a SmackDown.
La cura con il Z-Pak è funzionale per ogni infortunio (secondo i medici WWE), così, una volta lasciata la federazione si reca da un medico che gli dice che ha un'infezione da Stafilococco e che, avrebbe potuto essere morto.


Questi sono solo alcuni esempi il focus in questo caso dovrebbe quindi essere posto su quanto la WWE sia realmente interessata alla salute dei propri atleti e non soltanto a questioni legate all'immagine e al tornaconto economico, se un tuo wrestler deve stare fermo per circa 6 settimane non dovresti sforzarlo per farlo combattere (in un match particolarmente pericoloso con un avversario difficile) ma dovresti aiutarlo sul serio.

Le esperienze con il Dr. Amann poi sono indice di un'impreparazione alle reali problematiche che possono accorrere ai propri atleti durante lo svolgimento delle proprie capacità, bisognerebbe quindi provare ad avere dei medici preparati alle differenti situazioni, l'infezione da staffilococco ad esempio non è un caso raro, così come la gestione delle concussion che sono un forte rischio che, per chi fa questo tipo di sport, capita ogni giorno e non dovrebbero essere "curate" con una corsa sulle corde.

Il grosso problema è strettamente legato al tipo di contratto che i wrestler sottoscrivono, infatti sono sotto un contratto da lavoratore indipendente, quindi non hanno assicurazione sanitaria e possono venir licenziati in qualunque momento.
L'assenza di sindacato che protegga gli interessi degli atleti (come ad esempio in NFL dove per le concussion ci si è mossi ferocemente) è un elemento da analizzare, ma, già in passato, ogni tentativo di crearne uno (anche da nomi altisonanti come quello di Ric Flair) ha portato molti atleti a subire trattamenti pessimi, venendo tolti da eventi, non ricevendo quindi il compenso pattuito, non potendo apparire.


Problemi Creativi

Entrando nello specifico dei processi creativi, parla di come ci siano 26 writer e di come se fai qualcosa di male a uno di loro allora ne paghi le conseguenze.

Inoltre viene sottolineato come non ci sia alcun piano se non per John Cena, sul fatto che sia tutto basato su "cosa farà Cena poi?". Lui stesso si era ritrovato nelle situazioni di chiedere "cosa c'è in progetto per me?" e di sentirsi rispondere da McMahon "dimmi te, cosa vorresti fare?".

Parlando dello Shield parla del progetto originario di avere Kassius Ohno (Chris Hero) come membro del team, ma che HHH si sia opposto.

Concentrandosi su McMahon parla di come abbia gestito la questione del personaggio Punk. In primo luogo turnandolo heel nel momento in cui stava per superare le vendite di Cena di merchandising, poi metendolo contro The Rock, Undertaker e Brock Lesnar uccidendolo sotto gli occhi del pubblico occasionale facendolo perdere contro dei "45enni ritirati", mentre McMahon non sembrava vederne il problema.


Queste problematiche sono importanti, perchè sostanzialmente evidenziano in maniera marcata quando ripetuto da tutti gli ex-writer, ad esempio Vince Russo, che ha sempre ripetutto che dietro al successo dell'Era Attitude ci siano stati due elementi, la progettualità quasi annuale e il fatto che ci fosse uno scopo per tutti.

Sembra quindi sottolineare ancora una volta come la WWE si concentri sul successo, o il fallimento, del solo John Cena non focalizzandosi quindi neanche su tuoi uomini di punta, perciò se sei una persona con un buon estro creativo, come Punk, avrai comunque la capacità di avere determinate storie e di emergere, se no finisci come uno Sheamus che sembra vagare nel nulla.

Problemi Comportamentali

In seguito alla Pipe Bomb CM Punk e, di rimando, la compagnia stessa, ebbero una forte attenzione mediatica, da parte di GQ, di USA Today e molti sponsor volevano in primo luogo pubblicizzare Punk stesso. L'idea non piacque a Vince, in quanto secondo lui avrebbe creato problemi con altri wrestler e con gli sponsor stessi.
Gli erano stati offerti differenti spazi in TV Show, film,... andò negli uffici e la risposta fu che non poteva.


Prima della Royal Rumble 2012, Punk aveva parlato a McMahon della possibilità di portare lo stile delle MMA in quello della WWE, dopo aver visto un match tra Chael Sonnen e Michael Bisping un McMahon shockato disse che non avrebbe mai potuto fare una cosa del genere perchè troppo violento.

Per chiarire meglio l'aspetto dietro la gestione del suo contratto viene detto come di fatto lui fosse stato sospeso per gli azionisti dopo essersi allontanato da Raw, di non aver ricevuto le Royalty pattuite e di come abbia ricevuto la notifica di licenziamento il giorno del suo matrimonio.


Gli aspetti su cui focalizzarsi sono due, il fatto che McMahon non sia un uomo visionario, il fatto che non sia in grado di cogliere il potenziale delle MMA (ma nel contratto viene negato a Punk di andare in UFC per un anno dalla recissione) e soprattutto di non uscire da una mentalità legata al mero pro-wrestling, se si pensa come, nella fine degli anni '80, McMahon fosse l'uomo che distrusse la mentalità fino a quel momento cristalizzata del wrestling fa sorridere. Ma anche qui i racconti di chi, come Russo, sottolinea la sua incapacità di cogliere il mondo circostante e attuale aveva già sottolineato questo elemento.

Per Hunter invece, qui si ricollega anche al ritorno di Batista (a come insistesse per proprolo come face e contro Orton) e la questione di Night Of Champions 2011 (il non job a Punk che ha fregato il suo momentum), la questione sembra quella che è prerogativa degli ex-wrestler, la quasi totale incapacità di distaccarsi dalla visione di sè e dei propri amici nel creative.

Edit
Dal podcast speciale di Austin con Vince McMahon abbiamo Vince che sembra scusarsi pubblicamente della situazione del matrimonio di Punk.
La risposta di Punk non s'è fatta attendere, il quale afferma di come questo sia stato solo un modo per "pararsi" sulla questione immagine, visto che ha il numero di telefono, l'indirizzo e la mail dello Straight Edge e di come non abbia ricevuto nulla.

Questo rientra quindi nella diatribe tra l'immagine pubblica e la realtà effettiva dei fatti e di come la WWE sia brava a manipolare quanto detto in pubblico per coprire le problematiche legali. 

Problemi Economici

Un altro aspetto su cui si concentra è relativa alla paga retribuita ai wrestler.
Il contratto è quello di lavoratore indipendente e come tale si riceve un tot. sulla base del numero di performance.
La WWE se gli fai guadagnare 8 milioni ai wrestler darà 1 milione/500 mila, ovviamente basandosi su un ragionamento di mero guadagno.
E tu devi essere felice di questo, non devi perciò avere rimostranze, perchè se ti lamenti non appari negli eventi e se non appari negli eventi non vieni pagato.

Viene portato l'esempio del WWE Network, dove Punk interroga McMahon sulla quata a Special Event, la risposta che ricevette vicino alla Rumble è quella che ci stavano ancora riflettendo.


Qui, ancora una volta, la questione sembra doversi focalizzare sulle creazione di un ente per la salvaguardia dei contratti degli atleti, perchè come per la salute è necessario che i contratti stipulati seguano una logica reale, concreta e non sia basata solo sui successi e sulla capacità di mantenere la testa bassa.

Edit
In relazione alla seconda parte dell'intervista sono emersi un paio di dati ulteriori che rafforzano quando detto in precedenza.
Innanzitutto abbiamo una questione della paga, Punk parla di un tour in Messico in cui lottò in un hardcore match e di come la sua paga fosse inferiore a quanto pattuito inizialmente.

Questo sarebbe interessante legarlo alla questione del compenso, di come la presenza di un compenso soppesato al tipo di incontro che si lotta (e non solo alla posizione nella card) debba in qualche modo essere inserito, in fondo la salute di un tuo atleta sarà compromessa se lotta più incontri "estremi" rispetto a incontri normali, che sono già di per sè pesanti.

Appare anche la questione relativa alla clausula di non competizione, in quanto risulti illegale per un contratto indipendente questa clausula, infatti le beghe legali di Punk si concentrarono anche su questo aspetto. 

Conclusioni

Possiamo dire che quanto raccontato da Punk siano delle novità?
Sicuramente no, ma possiamo invece trovare nelle sue parole delle conferme di alcuni trattamenti, di alcuni problemi di mentalità che sono spesso emersi durante varie shoot interview o scritte nelle dirt sheet.

Un elemento importante è come queste parole possano pesare in maniera significativa in un contesto come quello WWE in cui l'immagine è tutto, e magari poter portare a qualche miglioramento, soprattutto sul piano della salute, perchè la morte di altri wrestler ad un'età giovane è un dramma che non vogliamo rivivere in alcun modo.

Invito tutti, se non l'aveste già fatto, ad ascoltare l'intervista per intero, visto che i report e i resoconti non tengono conto di tutti gli elementi presi in analisi e si focalizzano solo su alcuni aspetti: Link al podcast.

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Alessio Garbini
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