lunedì 21 luglio 2014

Roman Reigns è il nuovo Batista?

Spesso la storia è basata su dei forti parallelismi, nel caso di Roman Reigns si è spesso visto in lui un nuovo Batista, ovvero il prototipo di wrestler non particolarmente capace in-ring ma che, grazie ad una buona costruzione, divenne over e potè portarsi sulle spalle il destino della WWE in un momento storico particolare, ovvero quello dell'ascesa di John Cena, giungendo poi al confronto di SummerSlam 2008 in cui idealmente si scontravano due simboli di un'era, quasi come un Hulk Hogan-Ultimate Warrior nel 1990 o Steve Austin-The Rock nel 1999 (le sconfitte pulite di John Cena).

Ma questi parallelismi hanno senso di esistere? O è la natura umana nel rifugiarsi in figure conosciute che ha portato a fare questo?




Quando Seth Rollins tradì lo Shield in un apposito articolo parlai dell'evoluzione dei tre membri della stable e del loro possibile futuro (Believe In The Shield, non più), in quell'articolo auspicai fortemente che la WWE non accelerasse i tempi con Reigns perchè acerbo e non ancora in grado di avere un ruolo di primo piano, la WWE non legge il mio blog evidentemente e ha optato per la strada più sbagliata.

Batista fu un successo insperato e casuale, siamo nel 2004, l'Evolution stava lentamente sfaldandosi, un giovane Randy Orton vedeva il suo futuro stoppato da un HHH troppo prima donna che ne ferma il regno da World Heavyweight Champion dopo un mese dalla sua storica vittoria su Chris Benoit a SummerSlam, il piano originario era quello di lanciare Orton opponendolo a HHH, creare un face underdog che, nonostante tutto, riusciva a disfare l'Evolution e a riconquistare il titolo su HHH, un percorso già visto in differenti occasioni nel mondo del wrestling, non per ultimo nella vittoria di Daniel Bryan a WrestleMania 30.
Qualcosa andò storto, innanzitutto il turn face del neo-campione arrivo inaspettato, con una costante ricerca di un shocking value che risultò deleteria alla lunga, la sera dopo il PPV, HHH diede l'ordine all'Evolution di assalire il campione, Hunter era geloso del successo del suo protetto che aveva sconfitto per due volte Benoit, impresa non riuscita al leader della stable.
Questo turn uccise il personaggio di Randy, andato over col pubblico grazie ad un atteggiamento particolare, che non rispettava le leggende ma che al contempo aveva mostrato di possedere le palle per affrontare The Rock o Mick Foley, col turn cambiò e il pubblico non lo seguì più.

 
Qui entra Batista, nei due anni in cui era stato promosso in WWE non aveva mostrato particolari doti, un carisma che proveniva dal suo aspetto che lo rendeva poco più di una figura interessante ma che faceva da sfondo, simile a Diesel con Shawn Michaels (per tirare fuori un altro esempio storico), ma piano piano quando, dopo le Survivor Series, si accorsero che Orton rischiava di venire bruciato, si pensò di provare a costruirlo, prendendo ad ampie mani dalla storyline tra Sting e Ric Flair del 1989-1990 che consacrò l'Icon come uomo di punta della WCW.

Lentamente si iniziano a creare dissidi tra Batista e HHH, i due sembrano sfaldarsi, soprattutto a New Year's Revolution 2005, ma la figura di Ric Flair fa da mediatore tra i due, il processo viene seguito dal pubblico che si innamora di questo personaggio, al limite, con un buon carisma e opposto al top heel del momento, un odio viscerale che Hunter abbandona soltanto quando sarà contrapposto a John Cena, divenuto nel mentre l'uomo più visceralmente odiato nella compagnia (Sconfitte pulite di Cena).

La storia lo vede vincere la Royal Rumble e, in un proseguio della storyline, vediamo HHH che prova a dirottarlo a SmackDown! contro JBL con lo storico momento della firma del contratto in cui schianta Hunter su un tavolo con la sua Batista Bomb e sancisce il suo passaggio definitivo tra i buoni con il pubblico totalmente dalla sua parte, il match a WrestleMania 21 è poi l'apice della storyline con un Dave che conquista l'alloro contro l'odiato Hunter.


Fino a qui si notano alcuni forti parallelismi con la situazione che si era creata tra Reigns e Dean Ambrose sul finire dello scorso anno (Believe in the Shield, non più), ma ci sono dei forti ma, innanzitutto Dean non è HHH, perciò Roman non avrebbe mai potuto emergere allo stesso modo tra i top face della compagnia, Ambrose non è mai stato odiato visceralmente, anzi è uno dei protetti dalla comunità internet per la semplicità con cui riesce ad emergere in qualunque contesto (e per il suo passato), perciò la WWE sceglie una strada alternativa, visto che si rischiava di ottenere l'esito opposto con Reigns odiato e Dean amato.

Ma questa strada alternativa che segue lo split dello Shield non sembra assolutamente degna di essere ricordata e anzi, rischia di trasformare Roman in una versione più belloccia di Ryback, ovvero un wrestler preso e messo a forza in un contesto che non gli appartiene.

Che RR abbia potenzialità per emergere è già stato ampiamente detto, il problema, oltre ad una scarsità sul ring e al microfono, sembra focalizzarsi sul fatto che senza una storyline adeguata difficilmente possa imporsi, il suo essere contrapposto dall'esterno all'Authority, in un tentativo di emulare Sting con l'nWo, non può sortire lo stesso effetto, Roman non è già imposto nel pubblico come l'Icona, così come non è messo all'ombra dalla stable di Hunter, come fu per Batista.



L'assenza di questo scenario è deleteria e, anche in seguito ai fatti di Battleground, si necessità una costruzione differente da quella di Batista, il quale non ha mai avuto il potenziale per emergere, ma si è trovato al momento giusto nel posto giusto, un contesto che Roman attualmente non occupa e si rischia inesorabilmente di farlo precipitare nel baratro, perchè, sebbene ad oggi riceva dei buoni consensi, essi sono più legati all'assenza di una figura di un certo impatto da contrapporsi allo strapotere di Cena piuttosto che a una naturale ascesa del personaggio, per questa ragione Reigns deve essere ridimensionato o con una costruzione più graduale da uppercarder, in quel senso una serie di match con gli altri dello Shield potrebbe dargli quella profondità necessaria, oppure costruendolo alla underdog, perciò provare a ricreare la situazione con Bryan, sebbene DB avesse un sostegno diverso da parte del pubblico, un sostegno che Roman non ha e difficilmente potrà ottenere, ovvero il quello derivato dall'essere il talento a cui viene impedito di emergere, per questo piuttosto che un titolo si dovrebbe lavorare per contrapporlo di nuovo a HHH, oppure osare e opporlo a John Cena, in una sfida che assumerebbe il senso di passaggio di consegne necessario per provare a rimediare all'errore di averlo lanciato nei piani alti troppo prematuramente.

Se questo articolo vi è piaciuto non vi dimenticate di farlo girare nei differenti social, se non l'avete ancora fatto vi invito a mettere "mi piace" alla pagina FB del blog: Jeffo Experience Facebook.

Alessio Garbini
0 commenti
commenti
Per commentare scegli il sistema che più ti piace:
commenti googleplus
commenti blogger
commenti facebook

Nessun commento:

Posta un commento