martedì 25 marzo 2014

Migliori incontri della storia #3 American Dragon Vs. Christopher Daniels Vs. Low Ki

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Terzo appuntamento con questa rubrica per analizzare i migliori incontri della storia della nostra amata disciplina (per trovare gli appuntamenti precedenti potete guardare Migliori Incontri della Storia).

Dopo essere stati nel Giappone di metà anni '80 (Tiger Mask Vs. Dynamite Kid) e nella WWF di metà anni '90 (Bret Hart Vs. Shawn Michaels), oggi ci spostiamo sempre negli US ma ad inizio '00, per la precisione al 23 febbraio 2002.

Siamo al primo evento della neonata ROH "The Era of Honor Begins" e ci troviamo a Philadelphia, PA.
Nel main event si affrontano American Dragon (più noto come Bryan Danielson o Daniel Bryan), Low Ki e Christopher Daniels.
Gli spettatori non avevano idea a cosa stavano per assistere.

Siamo a febbraio 2002, la ROH è appena nata e al primo evento si decide di sancire la reale differenza con le altre realtà dell'epoca, rendendo il main event, un match a tre uomini diventa la perfetta reppresentanzione di questo tipo di incontro e un ottimo modo per far capire chi sono, "tre" è il numero perfetto dopotutto.

La prima fase dell'incontro è un mistra tra il cercare di portare costantemente la sfida sul piano di una sfida tra due persone ed al contempo per permettere ad uno dei contendenti di risplendere dando la stessa risonanza ad ognuno dei partecipanti.
Per far questo assistiamo a vari momenti dove a turno uno viene messo in luce, mettendo momentaneamente fuori dalla contesa uno degli altri contendenti e mettendo in scena le proprie qualità.
 Segue poi una fase in cui la psicologia e lo storytelling sono al massimo, ad esempio abbiamo AmDrag che lavora al braccio di Daniels che sella divinamente e questo lavoro non è funzionale solo a Danielson, ma anche a Ki che riprende a lavorare proprio in quel punto creando un perfetto continuum con quanto visto in precedenza.
Oppure abbiamo la presenza di differenti sfide di pura provenienza giapponese dove a turno ci si cala nei panni dell'altro e si vuole dimostrare di essere i migliori, non solo nel proprio stile caratteristico, ma anche in quello degli altri e di rimando tutto il terzetto risplende prendendo caratteristiche da ognuno dei contendenti.
A questo si aggiungono le influenze di differenti mosse più spettacolari, come varie sequenze sul paletto che permettono al match di raggiungere livelli superiori anche sul punto di vista visivo, accontentando tutti i possibili spettatori del match.


Il finale conclude il match senza concluderlo davvero, è qualcosa che si genera quasi casualmente ma ne escono rafforzati tutti, con le loro caratteristiche e punti forti messi in mostra.

Ma sono proprio queste caratteristiche a danneggiare il match in sè, infatti i tre wrestlers non sono ben definiti a livello di personaggi inizialmente e, mentre prosegue il match, questi schemi sono intuibili, ma l'assenza di questi al momento iniziale depotenzia per forza di cose il match, solo alla fine i tre sono definiti in maniera chiara.
Bryan è il giovane leone, Low Ki il duro e Daniels è l'esperto che si ritiene superiore, questo è percepibile durante l'incontro ma la sua assenza iniziale non permette di poter rendere al meglio l'incontro.

Interessante è il parallelismo che si può fare con lo storico Sabu-Shane Douglas-Terry Funk in ECW nel 1994 a "The Night The Line Was Crossed", Gabe Sapolsky, booker della ROH all'epoca era un allievo di Paul Heyman e tra le caratteristiche che ha voluto utilizzare per la sua federazione è quella di basarsi su tre figure, ovvero prendere tre personaggi e costruire attorno ad essi tutto il resto.

Un altro paragone con il match del '94 è l'importanza, quel match fu considerato all'epoca come l'incontro che mise la ECW sulla mappa, che iniziò a dargli importanza, così come questo Triple Treath rappresenta l'inizio di una rivoluzione, esattamente come la ECW fece a metà anni '90 rivoluzionando il wrestling, allo stesso modo la ROH ha rivoluzionato la scena negli anni '00.


Di seguito potete trovare il match da vedere/rivedere:


Valutazione:

*****
9.5

Alessio Garbini
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